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Disegno d’Interni

Nel 2013, i miei clienti volevano acquistare un appartamento all’estero ma esitavano perché, sebbene i panorami fossero straordinari, non sapevano cosa fare con lo spazio. In effetti, l’intera zona giorno era una grandissima stanza di 144 mq. che, in precedenza aveva ospitato una cucina, una zona pranzo, un soggiorno e una sala da musica, il tutto in un ambiente “open space”. Questi erano gli stessi clienti che avevo aiutato anni prima con l’appartamento di Kanaya e volevano ancora una volta una cucina chiusa, in cui la vista fosse tuttavia ancora una peculiarità. Volevano anche una sala da pranzo chiusa e un soggiorno luminoso e spazioso, con dello spazio per esporre le loro opere d’arte. In effetti, desideravano che rendessi lo spazio più intimo, mantenendone le caratteristiche principali.

La cucina stessa e tutte le sue connessioni si trovavano sul lato opposto allo spazio aperto, quindi avrebbe portato notevoli complessità se questo fosse stato spostato.  La logica avrebbe imposto che la sala da pranzo fosse accanto ad essa; il dilemma era che, racchiudendo lo spazio, la vista sarebbe stata offuscata. La proposta che ho presentato era con la cucina chiusa da un lato verso l’interno dell’appartamento e con una sala da pranzo tra il soggiorno e la cucina; ma questa incorporava delle porte scorrevoli quanto più ampie possibile su entrambi i lati della sala da pranzo: ogni porta era un quarto della lunghezza della parete. Questa porta era collocata in tale modo che quando non c’era alcuna preoccupazione per i suoni/profumi dalla cucina che invadevano l’appartamento, rimaneva ancora una vista mozzafiato godibile dall’intero grande bancone della cucina.

Sulla base della mia esperienza nella progettazione di yacht avevo imparato ad ottimizzare lo spazio e la luce, e, anche se lo spazio ora era diviso, sembrava comunque aperto. I clienti sono stati felicissimi di aver risolto il loro dilemma: hanno acquistato l’appartamento e mi hanno chiesto di essere il loro progettista per l’intera ristrutturazione. Ho visitato l’appartamento, ho scattato delle foto e preso delle misure e, dopo circa un’ora nello spazio, ho incontrato il responsabile in loco, di lingua tedesca, che avrebbe supervisionato i lavori per spiegargli che cosa avrebbero devuto fare in tutto l’appartamento. Ho usato del nastro adesivo sui pavimenti per indicare la posizione delle pareti e sono tornato negli Stati Uniti.

Per fortuna, una mia collega aveva la propria sede in Europa e poteva andare sul posto a intervalli regolari. All’inizio pensavamo che una o due volte al mese sarebbero state sufficienti, ma è diventato subito abbastanza chiaro che era necessaria una visita alla settimana per mantenere intatta la mia visione.

Per me ci sono possibilità illimitate con ogni spazio. Quello che è più importante è capire cosa sta cercando il cliente, quali sono i suoi gusti, cosa conta per lui, come utilizzerà uno spazio, se ha limitazioni fisiche, preferenze, mobili o opere d’arte in mente che si vogliono mettere in evidenza. Con queste informazioni ottimizzo lo spazio, la fluidità, la funzione, la luce, i volumi, lo spazio delle pareti … mentre per noi è uno dei tanti progetti, questo diventerà il loro quotidiano. Per questa ragione è fondamentale che sia quello che stanno cercando. Oltre a questo, penso anche al processo di costruzione, ai materiali, ai costi, alla timeline, a come verrà costruito, pulito, e già facilitato l’accesso per potenziali riparazioni future.

Ho avuto regolarmente videochiamate con il mio collega in merito a domande poste dagli lavoratori o decisioni unilaterali che dovevano essere corrette; questo mentre avevo già fornito le risposte durante la mia prima visita a fine settembre. La mia mattina presto era la loro ora di pranzo, la mia ora di pranzo era il loro after-hour. Per garantire chiarezza, ho scritto tutta la corrispondenza, le descrizioni e i progetti in tedesco con lo scopo di assicurarmi che nulla andasse perso nella traduzione. L’appartamento doveva essere finito in tempo per Natale; questa è stata davvero una sfida.

Oltre al restyling della cucina/pranzo/living, su richiesta del cliente, ho trasformato l’ampia e luminosa stanza dietro la cucina, che era stata adibita a lavanderia, in un angolo ufficio/colazione. Ho anche trovato il luogo perfetto per la lavatrice e l’asciugatrice in uno spazio di stoccaggio più piccolo, che includeva già un lavandino; quindi, aveva già installato tutto l’impianto idraulico necessario.

La biblioteca è diventata una sala multimediale quando ho aggiunto una grande parete scorrevole sulla quale ho progettato un grande televisore a schermo piatto. L’ho posizionato in modo tale che i cavi e la tecnologia fossero nascosti, mantenendo tuttavia il pieno accesso ai libri, consentendo il massimo movimento possibile della parete mobile e assicurando l’assenza di riverbero del sole sullo schermo. Il falegname non aveva mai eseguito niente di simile prima ed era fermamente convinto che non avrebbe mai funzionato; ma visto che l’avevo già progettato e costruito con successo su uno yacht, sapevo che sarebbe stato ancora più stabile e sicuro a terra: ebbene lo era.

Il cliente aveva scelto apparecchi di illuminazione vintage per adattarsi all’età e allo stile originali dell’edificio (periodo Art Nouveau), e ho disegnato medaglioni a soffitto per i lampadari. Le altezze del soffitto erano diverse nelle varie stanze; quindi, ho anche uniformato la cornice da soffitto, aggiungendola alle nuove stanze e completando le altre. Ho anche progettato un piedistallo per un grande e pesante specchio antico e mi sono assicurato che fosse fissato al muro in modo sicuro.

Per mettere in risalto le opere d’arte e i mobili del cliente, in questo nuovo ambiente, ho scelto tre tonalità di grigio specifiche che potessero far risaltare le cornici dei quadri e che, allo stesso tempo, quasi scomparissero alla luce del giorno. Per scegliere la sfumatura perfetta, abbiamo chiesto al pittore di dipingere ogni colore campione accanto ad una delle finestre e abbiamo osservato come si è trasformato alla luce del giorno, della sera, e poi con la luce artificiale, insieme ai colori naturali della vista. Solo una tonalità sembrava adatta ad ogni condizione.

Ho incorporato i binari per appendere i quadri con il design delle cornici da soffitto.  Questi hanno facilitato l’installazione (e poi il cambiamento del posizionamento o dell’altezza) semplicemente regolando i livelli dei robusti fili trasparenti. Per proteggere i quadri, abbiamo installato un filtro quasi incolore sulle finestre per limitare i raggi UV e la luce; ci siamo anche consultati con un museo per scegliere faretti di una particolare intensità per mettere in evidenza i quadri causando loro il minimo danno.

La cucina è stata completamente rinnovata e, sebbene la disposizione generale fosse quella desiderata dal cliente, le superfici hanno dovuto essere rifatte, gli elettrodomestici sostituiti e l’utilizzo dello spazio ottimizzato. Siamo riusciti ad incorporare una combinazione frigorifero-congelatore per la produzione di ghiaccio, cosa che all’epoca non era comune in Europa.

L’intera illuminazione ha dovuto essere rifatta in quanto le lunghe travi portanti, che interrompevano il soggiorno originale, erano dotate su ogni lato di tubi fluorescenti. Li abbiamo sostituiti con faretti a soffitto LED caldi e regolabili. A questi si aggiungeva il sistema di illuminazione dei quadri, che consisteva di faretti LED multidirezionali, che potevano essere accesi separatamente, risparmiando così anche più energia.

L’appartamento era finito, con i pavimenti rifatti, in tempo per Natale, come promesso, anzi in anticipo. Alla fine, ciascuno degli artigiani che avevano partecipato a questo progetto era andato oltre ciò a cui era abituato, ed erano molto orgogliosi di quello che avevano realizzato, incorporandolo nei loro progetti futuri.

I clienti sono stati così contenti del risultato che mi hanno fatto il più grande complimento possibile, dicendo che si sono sentiti subito come a casa e che sono tornati da me durante l’anno per gli aggiornamenti.

Ad esempio, hanno usato a malapena il loro terrazzo perché è molto esposto e quando colpiscono i forti venti, è fondamentale avere tutti i mobili al sicuro o all’interno. Affinché possano apprezzare la loro vista in tutta comodità e sicurezza, ho progettato un tavolo che possono allungare se hanno ospiti, e che possono ripiegare al muro e fissare completamente quando non è in uso.

Mi hanno anche chiesto di ottimizzare la dispensa che era collegata alla cucina. Lo spazio originale aveva delle scaffalature che si estendevano oltre quelle perpendicolari chiuse su entrambi i lati, il che rendeva semplicemente inaccessibile parte dello spazio. Hanno richiesto, se possibile, spazi di stoccaggio chiusi e scaffali per le loro bottiglie. Ho progettato un sistema attorno a una “spina dorsale” del portabottiglie centrale, a cui sono fissate due ante di stoccaggio a doppia faccia, con cassetti estraibili su ciascun lato che si estendono oltre la scaffalatura esistente. Alla fine, ho quasi raddoppiato l’area di stoccaggio, permettendo di organizzare ogni articolo in categorie separate, vederli bene e quindi averne facilmente accesso.

La struttura generale e la disposizione dell’appartamento sono rimaste le stesse, ma dal momento che la timeline era così limitata per i lavori iniziali, e alcune cose si scoprono solo strada facendo, si è deciso di mantenere i singoli spazi di stoccaggio allo stato originale.

Quando qualcuno si trasferisce in un nuovo spazio, gli ci vuole del tempo per prendere le sue abitudini, e si cerca sempre un determinato oggetto in un posto in cui non è… forse dovrebbe essere spostato lì. La cabina armadio originale non era stata molto funzionale e sicuramente non si adattava allo scopo e all’uso del cliente. Di conseguenza, ho misurato tutti i tipi di vestiti e accessori che ci sarebbero stati riposti, e ho progettato scaffali, cassetti di vari tipi e dimensioni, nonché armadi per proteggere il tutto e renderlo facile da vedere e trovare. Ho pensato di realizzarlo in legno di cedro, questo per tenere lontane le tarme; inoltre, ho allestito dei tubi appendiabiti illuminati.

Dopo il successo di questo armadio, il cliente mi ha chiesto di tornare per creare una seconda cabina armadio partendo dalla sauna, locale che non avevano mai utilizzato, ma in cui avevano iniziato a riporre oggetti e vestiti. Questa camera da letto aveva scaffalature e armadi preesistenti ma, anche in questo caso, non rispondevano alle esigenze del cliente; e solo togliendole avrebbe permesso di ampliare leggermente anche la camera. Ho misurato i vestiti e gli accessori che sarebbero stati stoccati nella cabina armadio e ne ho progettata una luminosa, spaziosa e che consentisse di accedere facilmente a tutti gli oggetti. Ho sostituito la porta che fino ad allora era stata del bagno con un armadietto da bagno, e abbiamo aperto una porta scorrevole nella parete in cui c’era stato l’armadio originale, rifinendo così il resto della parete.

In aggiunta a questo, ho progettato un piedistallo per un quadro di grandi dimensioni, garantendone la stabilità, pur mantenendo protetta l’opera d’arte. Ho anche creato un ulteriore, ma discreto, spazio di archiviazione utilizzando gli angoli delle finestre esistenti, uno dei quali è diventato una cassettiera in un bagno e l’altro un “file system” sospeso vicino allo spazio dell’ufficio.

Alcuni anni dopo, mi hanno invitato a riprogettare un altro loro appartamento di loro proprietà per il quale avevano sottoscritto un contratto a lungo termine. L’appartamento aveva bisogno di ammodernamenti, ma poiché il proprietario lo avrebbe comunque rifatto, hanno convenuto che avremmo potuto lavorare insieme e riprogettarlo in modo tale che si potesse adattare personalmente ai clienti. Qualsiasi costo agguntivo, oltre a quanto già pianificato dal proprietario, sarebbe stato sostenuto dal cliente.

Il layout è rimasto sostanzialmente il medesimo, ma ci sono state molte piccole modifiche. La cucina ha mantenuto l’isola nella sua posizione originale, che è stata ben scelta, ma le superfici hanno dovuto essere rifatte, gli elettrodomestici resi più moderni e tutto lo stoccaggio completamente ottimizzato.

Quando ho fatto la prima ristrutturazione della mia cucina anni prima, era in una vecchia casa: ho smontato e ricostruito tutto da solo, ma ho avuto un idraulico ed un elettricista che hanno certificato che tutto fosse conforme agli standard. All’interno di quel processo, come per tutto ciò che faccio, ho ricercato a fondo quale fosse il modo migliore per progettare una cucina, cosa cercare etc.; ho trovato come realizzare il triangolo di lavoro ideale, che offra un accesso facile e una distanza quasi identica tra piano cottura, frigorifero e lavello. Mentre c’era davvero un triangolo che collegava i tre, questa cucina aveva il frigorifero e il forno fianco a fianco, con tutti gli ovvi problemi che questo poteva comportare. In una parola, il flusso dei lavori aveva molto margine di miglioramento.

Ho riprogettato dove si trovava il tutto, assicurando, ancora una volta, una macchina per cubetti di ghiaccio dentro la combinazione frigo-congelatore, che era abbastanza grande, un nuovo forno, un forno con vapore al interno e persino un rubinetto d’acqua bollente, di cui nessuno aveva mai sentito parlare e capitone l’utilizzo, nemmeno dopo averne fornito una spiegazione. Ne ho trovati due in altrettanti paesi (uno per la maniglia compatibile con i buchi preesistenti e l’altro per un sistema elettrico compatibile con quello europeo) e ho installato il tutto io stesso davanti agli artigiani disorientati.

Lo stoccaggio dappertutto doveva essere completamente rifatto e, sapendo come ai miei clienti piaceva organizzare e utilizzare i propri utensili da cucina, ho incorporato molti cassetti, ottimizzando la visibilità e la facilità di accesso.

Dato che hanno apprezzato l’illuminazione dell’altro appartamento, ho usato di nuovo i faretti a soffitto in cucina e ovunque. Ho fatto dipingere le pareti dello stesso grigio di quello che si era adattato perfettamente a loro in tutto l’appartamento. Il grigio può essere un colore molto interessante; qualora sia usato in un appartamento luminoso, viene registrato quasi come fosse bianco nella mente, ma fa risaltare davvero dipinti, mobili, persino volti, fornendo uno sfondo eccellente e lusinghiero, non noioso come ci si può aspettare.

Per proteggere l’arte, ho fatto posizionare gli stessi filtri UV sulle finestre. Anche se questo potrebbe sembrare una ripetizione del passato, era in realtà ciò che li faceva sentire a casa. Detto questo, faccio sempre delle ricerche e ho scoperto che, qualche anno di progresso dopo, la ditta che aveva fornito i binari appendiquadri offriva anche la possibilità di elettrificarli e inserire dei faretti. Tale decisione ha guidato l’angolatura e l’installazione dell’elettricità dell’intero appartamento.

I bagni erano particolarmente complessi perché precedentemente erano stati progettati senza alcuna apparente cura per l’utilizzo. Ad esempio, l’asta per alzare le tapparelle sarebbe rimasta bloccata dietro un lavandino, o un portarotolo oltre la normale portata della mano, etc. Per questa ragione, ho rivisto e riprogettato ogni bagno, insenrendo delle piccole ma sensate modifiche in alcuni, e ridisegnando completo gli altri. Era importante assicurarsi che tutto fosse collocato in una posizione comoda all’uso quotidiano, e a lungo termine per garantire la salute e la sicurezza delle persone anziane.

Quella particolare ristrutturazione è stata fatta in una regione di lingua italiana e tutte le conversazioni si sono svolte in quella stessa lingua. Ancora una volta, mi sono assicurato che i piani e le descrizioni fossero nella lingua degli appaltatori e degli artigiani per evitare qualsiasi perdita nella traduzione e, ancora una volta, alla fine della ristrutturazione, erano tutti molto orgogliosi del lavoro che avevano svolto. I clienti sono stati anche entusiasti dell’appartamento finito, che hanno soprannominato la loro “casa lontano da casa”.

Allo stesso modo, sono tornato alcune volte per creare vetrine incastrate per le loro collezioni, o – il compito più complesso: l’aria condizionata. Anche questo appartamento era molto esposto al caldo, e d’estate, o anche a volte in autunno e in primavera, poteva diventare un forno. Ho organizzato l’incorporazione di unità di condizionamento nel soffitto, ma i piani che mi sono stati forniti su cosa fosse il soffitto erano imprecisi, come travi, tubi, etc. Ogni giorno c’era una nuova sorpresa e ho lavorato insieme agli installatori per trovare delle soluzioni.

Nella vecchia casa che stavo ristrutturando anni prima, avevo installato io stesso l’aria condizionata, fisicamente; quindi, ho capito bene cosa fosse necessario, così ho potuto portare soluzioni praticabili ai problemi apparentemente insolubili che ci trovavamo ad affrontare ogni giorno. Sono rimasti molto sorpresi perché non molti designer in Europa hanno esperienza pratica nell’installazione dell’aria condizionata: questo è stato sicuramente molto utile.

Ancora una volta, il fatto di avere familiarità con i materiali, i metodi di costruzione e di avere una conoscenza pratica estesa della lavorazione si rivela assolutamente fondamentale nel mio design e nelle mie interazioni con gli artigiani, questo al fine di conseguire un ottimo risultato finale. Cominciano sempre con una leggera diffidenza, come se un designer – industriale e non – sapesse disegnare solo cose belle senza alcun senso pratico. Ogni progetto si conclude però con strette di mano forti e consapevoli, l’emozione di artigiani che sono andati oltre ciò a cui erano abituati e orgogliosi di quello che avevano realizzato, pronti a lavorare su un altro progetto con me. È un vero piacere, che apprezzo sempre.